Nuda e cruda – Intervista ad Anna Mazzamauro

L’indimenticabile Signorina Silvani, l’ineguagliabile Anna Mazzamauro, attrice (straordinariamente) brava ed eclettica che ha fatto della sua “atipicità” un punto di forza, si racconta senza filtri, mostrando quanto ancora crede nella forza dei suoi sogni.

Che differenza c’è tra la recitazione teatrale e quella cinematografica?

Il pubblico, il panico, la paura di sbagliare la battuta perché poi non puoi ripeterla. Il pubblico, lo senti respirare, sorridere e il teatro assume una sorta di verità reinventata. Il cinema invece ti dà la possibilità di “rifare”, non ti dà il brivido del palcoscenico.

Si sente più un’attrice comica, drammatica…?

Sono un’attrice. E basta.

La popolarità aiuta ad esprimersi come artista?

Se si è artisti ci si esprime sempre come tali, a prescindere dalla popolarità.

Lei è più soddisfatta quando offre emozioni o quando le riceve?

Recitare significa dare emozioni e ricevere emozioni.

E lei, si emoziona ancora? Cosa la emoziona di più?

Tutto quello che incontro dal momento che apro la porta dei teatri: le poltrone che si riempiranno, il palcoscenico che ti mette quasi al di sopra della realtà, il sipario che si apre come una nascita.

Al fianco di chi non reciterebbe mai?

Non posso essere così sgarbata da dirti i nomi di chi non amerei avere al mio fianco sulla scena! Semplicemente non mi piacerebbe avere accanto chi non sa recitare.

Ha dei maestri di arte e di vita? Le va di parlarne?

Non ho mai amato imitare qualcuno. Ognuno ha la sua storia d’arte e di vita. Io ho la mia.

Lei, è un’artista a tutto tondo, cosa ne farà della sua penna?

La cambierò con una matita perché si cancella più facilmente.

Nuda e cruda… per?

Spaventare.

Si dice lei abbia un caratteraccio…

Io non ce l’ho un caratteraccio. Diciamo che io ho una capacità d’urto contro le cose.

Si descriva, senza pudori… 

Bellissima, intelligentissima, gioiosa, festosa ed… incazzata!

È felice?

Si, molto! Quando non mi rompono i coglioni!

Ha dei rimpianti?

Per me l’unico rimpianto che avrò dopo la mia morte è che non potrò rinascere.

E i suoi sogni….

Tutti nei cassetti aperti.

Quale è il suo numero preferito?

Il sette. Tre che è la perfezione più tre che ripete la perfezione, più uno che ce lo metto io!

Se le proponessi di scrivere un romanzo…

Non lo scriverei, te lo racconterei.


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