Il bisbetico domato – Intervista a Marco Cubeddu

Genovese di nascita, ma romano d’adozione, giornalista e scrittore nonché caporedattore di Nuovi Argomenti, ha scritto per Mondadori C.U.B.A.M.S.C Con una bomba a mano sul cuore e Pornokiller. Grazie alla sua fortunata partecipazione alla quinta edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Express, è stato catapultato dal mondo dei libri a quello della Tv.

Romanzieri si nasce o si diventa?
Si diventa perché lo si è, e lo si è perché lo si diventa.

Qualcosa del tuo passato, qualcosa del tuo presente, qualcosa del tuo futuro…
Del mio passato: anni fa sono stato letteralmente a un passo dall’arruolarmi nella Legione Straniera e, nell’immagine di me che varco a passo svelto il cancello del quartier generale di Aubagne e in quella di me che torno sui miei passi, mi pare ci sia tutto quello che sono stato.
Del mio presente: alla soglia dei trenta, attraverso in pieno la crisi del maschio bianco eterosessuale: non riesco a rinunciare all’idea di costruire una famiglia come quella dei miei nonni, ma non so assolutamente come costruirla né come prendermene cura.
Del mio futuro: credo che tutto dipenderà dal raggiungimento di una posizione economicamente stabile che mi consenta di dedicarmi serenamente all’unica cosa che conta davvero per me: spostare l’idea della morte più in là, scrivendone.

Riassumi la nostra contemporaneità
Non saprei descrivere il nostro tempo, ma posso provare a descrivere come mi sento io in questo tempo. Guardando ai trentenni di oggi, penso che la mia generazione sia la generazione dello “spettacolo delle macerie”, tutti i nati a ridosso dell’89 sono un’irripetibile generazione di frontiera. Siamo gli ultimi ad avere memoria del “prima, analogico”, ma siamo diventati adulti nel “dopo, digitale”.
Viviamo da giovani adulti i primi lustri di un nuovo millennio le cui contraddizioni geoeconomiche e geopolitiche, già causa di crisi e squilibri, si apprestano a dar vita  a uno “spettacolo” inedito, nella storia umana, per dimensioni e intensità: una terza guerra mondiale. Che al Marco Cubeddu-Essere umano la cosa piaccia o meno è irrilevante. Come sono irrilevanti le sue posizioni politiche contro la guerra e la sua cieca fede nel fatto che l’umanità un giorno si emanciperà da un sistema economico così irrazionale da distruggere ciclicamente quello che esso stesso produce. Quel che è rilevante è che il Marco Cubeddu-Scrittore subisca il fascino inaggirabile dei disastri, delle cose mastodontiche, della violenza dell’universo. Questa materia, che da un punto di vista strettamente umano può risultare agghiacciante, da un punto di vista artistico è invece un preziosissimo magma. La nostra generazione artistica finirà, suo malgrado, a dover brindare “alla Terza”.

Cosa ti ricorda la Bisbetica domata, una delle più belle commedie di William Shakespeare?
Una storia di Topolino che ho molto amato, Paperon Bisbeticus domato, con  Shakespeare in persona in piena crisi creativa che partorisce una storia con Zio Paperone “bisbetico”, Paperino, Gastone e Paperoga studenti-goliardi, Brigitta, Paperina e Nonna Papera nobildonne, Archimede nei panni di Galileo…

Vizi e virtù
I capitali (superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia), ho ricontrollato: li ho tutti. Virtù, penso, la testardaggine e la fedeltà.

Di cosa non potresti mai fare a meno
Di un pubblico.

Ultimo libro letto
Dove la storia finisce di Alessandro Piperno

Hai un sogno ricorrente?
Essere Gianni Boncompagni ai tempi di Non è la Rai.

Dicono vi sia un tempo per ogni cosa. Oggi, per te, che tempo fa?
È tempo di fare meno e fare meglio, tempo di avere fiducia e lanciarsi, ma senza dimenticarsi di controllare il paracadute.

 


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